Se dico 2x2 appare immediatamente un 4 nella nostra mente, ma se dico 17x24 non appare niente. Perché?

Daniele Belloli, in quanto ingegnere, fa un uso smodato di pensiero razionale, anche nei confronti del suo opposto, il pensiero intuitivo. Lo studia e lo controlla da tempo perché lo teme; è colpa sua, del pensiero intuitivo, rapido, veloce, ma del tutto inaffidabile, se spesso giudichiamo male, sulla base di sentimenti, emozioni, e pregiudizi e se le nostre decisioni risultano condizionate dal contesto in cui ci troviamo. È colpa del pensiero intuitivo, quello che Daniel Kahneman, psicologo e premio Nobel, nel suo libro "Pensieri lenti e veloci" chiama "sistema 1", se talvolta ci lasciamo condizionare da mode, tendenze e imbonitori.

E se il sistema 1 si limitasse a farci scegliere un abito o un'automobile o un vino dal prezzo vergognosamente alto, beh, non sarebbe un grande male, ma non conoscere la natura dei processi cognitivi è anche causa di gravi condizionamenti che possono oscurare il giudizio su tematiche sociali, ambientali, politiche, culturali, relazionali, insomma in ambiti che coinvolgono anche gli Altri, con la "A" maiuscola.

Io non voglio che i miei figli operino scelte importanti per il loro futuro e per il futuro del pianeta in base a questi condizionamenti. Per questo, insieme ad altri genitori, ho creato "Spiegati Meglio!", una classe Google Classroom in cui giovani di età compresa tra 11 e 26 anni, giovani che devono affrontare prove importanti come tesine, esami, e poi colloqui di lavoro, possano imparare a riconoscere le bizzarrie del nostro cervello e controllarle per rivelare quei condizionamenti e imparare, così, a scrivere e presentare meglio le proprie idee maneggiando le emozioni al pari della logica.

In questo mio articolo vi spiego perché un ingegnere è il più adatto per realizzare un metodo pratico che aiuti a scrivere, parlare e dubitare.

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