Il "Prélude de la Porte héroïque du Ciel" vede la luce nel 1894.
In pieno fermento di ricerca esoterica, Satie scrive questo capolavoro come introduzione musicale all'opera di Jules Bois "The Heroic Gate of Heaven".
La costruzione armonica del brano sembra che evochi una passeggiata mistica tra mille rivoli di pensieri filosofici, o forse si specchia e indugia sulla bellezza delle armonie stesse così avvolgenti e calde, autoreferenziali... Sappiamo che Satie amava in modo particolare questo Preludio, al punto di autodedicarselo.
"La porta di un amore occulto...", sembra citare il titolo, quasi ad indicarne l'oggetto in esame.
Anche in questo brano Satie ci indica le sue riflessioni apposte di suo pugno sulla partitura in cerca di un contatto con l'interprete, quasi a suggerire una strada di esecuzione emotiva adeguata alla comprensione dell'opera.
In occasione dell' esecuzione della trascrizione per orchestra del Prélude,
Satie scriverà come nota di programma:
"Un piccolo preludio lavorato in avorio come un arazzo di suono, un piccolo preludio pieno di mistica dolcezza, un piccolo preludio pieno di gioia estatica, un piccolo preludio pieno di intima bontà." (Satie, "Salle Pleyel", 1912)
Per me è semplicemente un brano di una bellezza indicibile.

Giovanni Maria Varisco

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Ripresa e postproduzione audio: Sam Catox
Realizzazione video: Tom Konno
Tecnico del pianoforte: Nino Bianchi